Una ragione comune dietro alla disfunzione del tratto urinario è il danno neurologico secondario causato dalla lesione del midollo spinale (SCI), spina bifida o sclerosi multipla. Anche se la situazione quotidiana è diversa, le persone che vivono con queste condizioni condividono molti problemi legati alla vescica.
Lesione del midollo spinale
Le persone che subiscono una lesione traumatica del midollo spinale affrontano molte conseguenze che cambiano la loro vita. Questi cambiamenti influenzano la loro qualità di vita e richiedono adattamenti, ma le persone affrontano questo problema in modi diversi. Una nuova ricerca valuta queste differenze per comprendere meglio quali fattori hanno un impatto sulle definizioni, le valutazioni e sugli adattamenti della qualità della vita delle persone dopo la lesione del midollo spinale.
Le complicazioni vescicali e urologiche sono comuni e sperimentate da molte persone dopo una lesione del midollo spinale. Queste complicazioni sono spesso alla base della necessità di cercare assistenza sanitaria dopo la lesione, ciò si verifica circa tre volte per persona durante il primo anno dopo la lesione. In una prospettiva a lungo termine, i problemi alla vescica sembrano essere costanti nel tempo, sia per vescica iperattiva che per quella acontrattile sono molto comuni.
In futuro, è probabile che le UTI possano essere prevenute in misura maggiore anche per coloro che utilizzano un catetere a causa di una lesione del midollo spinale. Nuovi studi mostrano risultati promettenti sull'uso di un vaccino immuno-stimolante (Uro-Vaxom®) per la profilassi delle UTI in 136 persone con lesione del midollo spinale. L'uso del vaccino sembrava essere in grado di ridurre la percentuale di pazienti affetti da UTI ricorrenti dal 93% al 60%. L'effetto è stato significativo sia tra i pazienti che usano cateteri che tra quelli che non lo fanno.
Spina bifida
I problemi che devono affrontare bambini e adulti che vivono con spina bifida sono simili a quelli vissuti dopo una lesione traumatica del midollo spinale. La necessità di gestire attivamente la vescica è molto comune e l'uso del catetere è una terapia di prima scelta. Per questo gruppo di persone, ci sono anche prove a supporto sull'uso di cateteri intermittenti invece di quelli permanenti per ridurre il rischio di UTI. Un nuovo studio mostra che l'incidenza dell'UTI può essere ridotta da 2,8 episodi all'anno a 1,1 episodi all'anno dopo aver introdotto il cateterismo intermittente. Un altro studio mostra anche che il cateterismo intermittente è preferibile alla minzione con la manovra di Valsalva, in quanto questa può essere dannosa e causare prolassi.
Sclerosi Multipla
Molte persone con sclerosi multipla sviluppano una disfunzione neurogena del tratto urinario inferiore. L'insorgenza può variare nel tempo e nei sintomi, ma indipendentemente da ciò, i reni sono a rischio. Un nuovo studio mostra che le alterazioni renali si verificano tra le persone con sclerosi multipla e la diminuzione della funzione renale è osservata in circa il 3% dei pazienti. Ciò suggerisce che si deve regolarmente monitorare proattivamente la funzione vescicale anche tra le persone con sclerosi multipla.