Come superare le sfide legate al cateterismo intermittente

Pubblicato da Cecilia Giordani, 28-dic-2020 11.00.00

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A settembre, prima del webinar dedicato a LoFric Elle, abbiamo avuto il piacere di parlare con Susanne Vahr Lauridsen delle principali sfide legate al cateterismo intermittente e della tutela della sfera intima. Abbiamo chiesto la sua opinione su come LoFric Elle offra alle donne nuove opportunità per chi pratica il cateterismo intermittente (CIC).

1246457-Susanne Vahr Lauridsen portrait-HC-1Susanne Vahr Lauridsen lavora come infermiera presso l’ospedale universitario di Copenaghen ed è anche ricercatrice e docente universitaria. Si trova così a lavorare con altri infermieri che fanno formazione ai pazienti su come praticare il cateterismo intermittente (CIC). Susanne è anche coautrice delle linee guida della European Association of Urology Nurses.

Superare le sfide iniziali del cateterismo

Per prima cosa Susanne ha sottolineato che la formazione infermieristica è un tipo di formazione ampia e generica ma molti di noi hanno la percezione che gli infermieri siano preparati ad occuparsi di qualsiasi attività. Nella realtà, questa convinzione diventerebbe un’impresa davvero difficile, in particolare quando si ha a che fare con procedure complesse, come il cateterismo intermittente.
Alcuni studi hanno dimostrato che il principale ostacolo per questa procedura deriva proprio dalle incomprensioni nelle fasi di apprendimento. Chiunque sia interessato e motivato può imparare a praticare il cateterismo; tuttavia dopo 12 mesi l’aderenza al cateterismo è del 50%, un numero piuttosto basso ma nella media dei numeri relativi all’assunzione di farmaci in generale.

Chiunque può praticare il cateterismo - 

afferma Susanne.

La soluzione giusta per ogni persona

Un aspetto di fondamentale importanza è comprendere come il CIC possa adattarsi al meglio alle abitudini quotidiane delle persone.

Gli studi ci dimostrano che praticare una procedura igienica e evitare infezioni del tratto urinario (UTI) può essere difficile quando si tratta di CIC, soprattutto è importante capire come adattare la procedura ai ritmi della vita lavorativa e privata.
Gli studi dimostrano inoltre che se ai pazienti viene raccomandato di fare più di 3-4 cateterismi al giorno, la maggior parte di loro aderisce alle indicazioni. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che avrebbero importanti complicanze e danni renali se facessero meno cateterismi.

Consigli per superare gli ostacoli più frequenti

Prima della formazione su come praticare il CIC, un infermiere deve capire le necessità della sua paziente per cercare di integrare al meglio la pratica del cateterismo nella sua routine quotidiana.
Grazie alla sua esperienza, Susanne è in grado di darci alcuni consigli utili per superare gli ostacoli più frequenti:

  • avere accesso al catetere adatto che soddisfa i bisogni della persona
  • scegliere un catetere di un materiale che non causi disagio, sanguinamento, dolore o UTI
  • fare riferimento a un infermiere in grado di eseguire una corretta formazione, con cui il paziente possa sentirsi sicuro

Per me tutela della sfera intima significa avere accesso al catetere giusto, ovvero quello che consente di praticare un cateterismo facile, senza dolore o complicanze.

Scegliere il prodotto giusto è fondamentale

Susanne ci parla di alcuni studi che dimostrano chiaramente come la scelta del prodotto giusto sia fondamentale per il successo terapeutico: è importante che i pazienti si sentano al sicuro e a proprio agio. Per esempio la tecnica “no touch” è una soluzione efficace per assicurare l’igiene e prevenire le UTI perché diventa più semplice gestire il catetere con le mani, senza rischiare contaminazioni.

Susanne insiste anche sull’importanza di mostrare al paziente una gamma di prodotti diversi e trovare quello più adatto a ogni singola persona.

Spesso consigliamo ai nostri pazienti di usare un prodotto a casa e un altro in viaggio, perché le esigenze possono essere diverse.

Ci vuole pazienza e un supporto adeguato

Inoltre Susanne sottolinea l’importanza delle visite di controllo dopo la formazione iniziale. Un supporto continuo e a lungo termine è importante, anche una volta che la procedura è diventata parte integrante della quotidianità. Questo perché l’acquisita confidenza con la procedura velocizza la pratica ma a volte potrebbe andare a discapito dell’igiene. A volte è necessario reintrodurre l'abitudine alla tecnica no-touch, la sterilità e la pulizia.

L'impugnatura che cambia tutto

Secondo Susanne, LoFric Elle può realmente aiutare le donne a praticare il cateterismo con successo. Ci racconta che alcune sue colleghe sono rimaste colpite dall’impugnatura ergonomica a L e dalla possibilità di rimettere il catetere nella confezione per smaltirlo in seguito. L’impugnatura può facilitare la procedura a tutte le donne, in particolare a quelle che hanno problemi di peso, ma non solo.

Susanne afferma:

Come infermiera puoi trovarti a discutere con i pazienti sull’opportunità di introdurre dei cambiamenti nel loro stile di vita, ma nessuno perde peso dall’oggi al domani. Non bisogna mai colpevolizzare, è necessario invece affrontare la questione e dare dei consigli ma come infermiera devi essere in grado di offrire la migliore soluzione alla persona che hai davanti in quel momento per metterla nella condizione di poter intraprendere la pratica del cateterismo: l’impugnatura a L può essere per questo un’ottima soluzione.

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Argomenti: Cateterismo intermittente, Donne e cateterismo, CIC